Ernest Hemingwau all’Hotel Dorchester di Londra, nel 1944Era un racconto di appena cinque pagine dal titolo “My life in the bull ring with Donald Ogden Stewart”. Ernest Hemingway l’aveva proposto a Vanity Fair mentre era alle prese con l’ultima stesura di “Fiesta”. Correva l’anno 1924. La rivista oppose un secco rifiuto alla pubblicazione. E fini lì. La storia non avrebbe neppure una particolare eco, visto che la storia della letteratura è piena di rifiuti più o meno noti: per tutti vale quello di Gallimard a Proust. Epperò il caso ha voluto che dopo tanti anni la nota rivista, evidentemente nel frattempo ravvedutasi, abbia chiesto agli eredi del grande scrittore americano i diritti per pubblicarlo. Secca è stata la risposta del figlio di Hemingway, Patrick, che ha detto no e all’Independent ha spiegato: “E’ una rivista per ricchi intellettuali che godono a guidare una Jaguar invece di una Mini”.
Rivela Repubblica: il racconto uscirà entro il 2013, ma come parte del secondo volume delle lettere di Hemingway.
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