scogliera di libri
scogliera di libri
Dunque, l’idea è più o meno questa: quest’anno non portiamo libri in vacanza, piuttosto lasciamoci portare in vacanza dai libri.
A volte visitare i luoghi rievocati aiuta a penetrare meglio le atmosfere dei libri. A volte i posti vissuti dagli scrittori svelano la loro opera. E il viaggiare diventa tutt’uno con la lettura. E viceversa.
Da tempo mi prende una domanda. E da giorni sono tentato di girarla ai 25 visitatori unici di Scecspir.
In fondo i libri non sono degli immensi atlanti, delle grandi mappe in grado di svelare i luoghi geografici e non soltanto dell’animo/a?
Il porto di Saintes Marie de la Mer, in Camargue, foto di Veronique Pagnier
Il porto di Saintes Marie de la Mer, in Camargue, foto di Veronique Pagnier
Non so se in tutto questo ci sia qualcosa che possa essere bollato come feticismo letterario, come una sorta di deriva patologica di chi una volta approdato al mondo della lettura non se ne vuole più schiodare. E allora crea ogni pretesto per voltare un’altra pagina, per cominciare un’altra opera, nell’ossessione che ogni nuova riga dischiuda per davvero lo sguardo verso nuovi orizzonti anche geografici.
Però poi quando ci rifletto resto ancora più convinto che a quella domanda ci sia solo una risposta e quella è affermativa.
Dublino, scorcio di O'Connell Street: foto di Vmenkov
Dublino, scorcio di O’Connell Street: foto di Vmenkov

In altre parole, provo a riassumere quella domanda iniziale – che forse ai miei 25 visitatori unici potrà sembrare un po’ cerebrale – in quesiti più concreti?
Leggendo l’Ulisse non viene voglia di passeggiare per O’Connell Street?
E viceversa: curiosare per le vie e i pub di Dublino, magari imbattendosi con un po’ di fortuna nel Bloomsday, non suscita il desiderio di cimentarsi con l’opera di Joyce?

Maigret/Simenon non svela forse i tesori disseminati a Parigi tra Montmartre e Pigalle, tra il Marais e i canali navigabili della Senna?

Lubecca: la casa di T.Mann
Lubecca: la casa di T.Mann
La casa natale di Thomas Mann a Lubecca – nel cuore dell’Europa dei mercanti e della lega anseatica – non è la slide migliore per capire la saga dei Buddenbrook?

La Provenza e la Camargue non sono forse le cornici ideali per gli affreschi di Ernest Hemingway? E non è così per Praga e Franz Kakfa o per Italo Svevo e Trieste?

Ma senza andare così lontano dalla mia città: quel luogo dello spirito che fu l’amore di Boccaccio per la sua Fiammetta può prescindere dalla rievocazione che lo scrittore stesso ne fece, ambientando e circoscrivendo l’innamoramento durante le funzioni del Sabato Santo nella Pasqua del 1336 all’interno della chiesa francescana di San Lorenzo Maggiore, nel cuore dei vicoli di Napoli?
(1.continua)


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