Intervista raccolta da Sergio Russo
E’ un’antica migrazione mediterranea: dall’interno agricolo alle città costiere. Maria Concetta Russo l’ha vissuta e ne porta evidente il segno. Ora vive nel fragore di Napoli, ma tiene stretto il ricordo dei frutteti ai piedi delle montagne. Forse è per questo che scrive gialli: ha bisogno di una storia forte, che sappia stare in piedi da sola, come la città in cui vive,come le indagini di un commissario, come la voce dei vicoli, per riporvi, fra lo scorrere degli eventi, le sue antiche emozioni fatte di: pomeriggi di giochi, pause di silenzio, intrecci di pensieri, leggere malinconie.
Ha scritto: La combinazione vincente, Una farfalla di tanti anni fa, La morte corre sul web e Sotterranei incontri.
Subito la domanda difficile: che cos’è per te la letteratura?
Per me è prima di tutto una grande distrazione e una compagnia, poi certo è anche una risorsa culturale, molte cose di come funziona la mente umana le ho capite dai grandi romanzi.
Per scrivere è più importante un’esperienza vissuta o una spiccata fantasia?
La fantasia serve per mettere insieme in modo credibile le esperienze reali vissute in prima persona o raccontate da altri. Quindi non saprei dire cosa è più importante.
Nei tuoi scritti ci sei o resti completamente estranea?
Non capisco la domanda, non si dice che ogni libro è in fondo una autobiografia?
C’è una casa editrice che usa lo slogan “chi scrive ama essere letto” per te è vero o l’incontro con il lettore è secondario?
Secondo me l’azione di scrivere presuppone direi proprio concettualmente un lettore, poi certo si può dare più o meno importanza a questo ipotetico lettore, io gliene do abbastanza perché mi sforzo di comunicare esattamente quello che intendo.
Prima di considerare terminato il tuo lavoro lo sottoponi al giudizio di qualcuno?
No
Nello scrivere temi il giudizio dei futuri probabili lettori o ti lasci andare completamente alle tue emozioni?
Non scrivo diari segreti, è logico che mi interessa il giudizio dei lettori, vedi la risposta sopra.
C’è uno scrittore o uno stile a cui ti ispiri o componi in completa libertà?
Non lo so, ho letto tanti libri che certamente da qualcuno copierò ma non so da chi.
Quanto conta per te il silenzio per scrivere?
Sarebbe fondamentale, ma a me capita che sul più bello mio figlio vuole mangiare, squilla il telefono, arriva la spesa…..
E lo stato d’animo?
Devi stare tranquilla, lo spazio mentale è più importante del tempo materiale, quando sono stata malata avevo un sacco di tempo ma non sono riuscita a scrivere nemmeno una parola.
L’era dell’ e-book sta rendendo inutile la figura dello stampatore (cioè niente più costi di stampa)e gli scritti possono viaggiare nel web senza il vaglio di un editore. Per te è un’opportunità per la letteratura o si sta perdendo qualcosa?
Ma no, è come criticare l’invenzione della stampa.
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