intervista raccolta da Sergio Russo
I napoletani altrove Erri De Luca li ha definiti “napolidi” , ma, beninteso, per altrove basta superare il Garigliano, cosicché Carmine Sorrentino è napolide perché da circa trent’anni vive a Roma. E’ vero, ha cambiato un po’ l’accento, è giustamente capitolato alla simpatia del romanesco, ma resta napoletano perché non ha perso l’abitudine di porti una domanda o fare un’esclamazione iniziando con un “ué”. E’ laureato in lettere e ama il teatro che ha studiato e praticato (sarà anche per questo che ha perso l’accento del Sud?) e scrive. Viaggia quando, dove e come può, ma non rinuncia, in estate, alla sua settimana nei boschi della Carinzia dove passeggia e pensa. Ha pubblicato: Bel moretto sono vecchia, Alberi parlanti, Conversazione nel silenzio, Il pianista e la farfalla. Di prossima uscita il libreria: Il segreto della colla di pesce e Diddiball.
Che cosa significa per te essere letti?
Significa raggiungere il mondo al quale mi riferisco. Significa comunicare con il mio lettore ideale. Significa affermare una precisa identità.
Scrivi per te o per comunicare agli altri le tue emozioni?
Scrivo perché sento l’urgenza di farlo, ma sento anche il bisogno di dividere e condividere il mio carico.
Che cosa ti spinge a scrivere: uno stato d’animo malinconico, allegro, in difficoltà o è indifferente?
La difficoltà mi stimola, la malinconia pure. L’allegria mi dà carica…
Hai un’ora in particolare in cui ami scrivere e quale deve essere la condizione ambientale per cominciare a scrivere (intendo se puoi scrivere fra la folla o devi essere solo)?
Se evoco e colgo ” il ritmo” della mia scrittura, posso farlo ad ogni ora del giorno e in ogni condizione ambientale, perfino ad un concerto rock.
Che cosa ne pensi degli e- book, ti fa malinconia l’abbandono della carta stampata?
Qualsiasi nuovo mezzo che possa promuovere la letteratura va bene. Detto questo, devo però essere onesto: per me il libro cartaceo resta un oggetto di culto. Sono rimasto, sotto questo aspetto, legato all’idea del libro medievale, una “cosa” che se posseduto era in grado di guarire.
Quando uno scritto diventa letteratura?
Quando la sua scrittura diventa linguaggio. Quando esiste un ritmo che risuona nell’animo del lettore o comunque nei luoghi reconditi del suo essere. Non è importante il suo genere, le regole che lo fanno tale. Non è importante i temi scelti (politica, guerra, storia romantica,ect), non è importante se romanzo o racconto breve, è importante il ritmo, la musica che il testo svela. E le parole non sono che note, pause…
Quando ci si può considerare scrittori?
Questa è la domanda più difficile… Rispondo alla domanda di riserva. Anzi ti rispondo appena lo divento. L’unica cosa che posso dire è che un testo è sempre un vero rompicapo. Mettere ordine, pulire, disfare è sempre difficile. Forse ci si sente scrittore quando i tuoi testi ti fanno arrabbiare, ti sembrano incompleti, e li bruceresti senza esitazione.
Per te sono importanti, nel senso che consiglieresti di seguire, i corsi di: scrittura, lo studio della tecnica ecc.?
Per me è importante qualsiasi cosa mi permetta avanzare nella mia ricerca. Che si chiami “corso di scrittura”, “partita di pallavolo” o “esercizi yoga” poco cambia.
Dai un consiglio ad un giovane scrittore.
Intanto è quello di scrivere, anche scemenze, ma scrivere. Io, per esempio, ho un mio stupidario: sono pensieri, immagini, brani di conversazioni che raccolto ovunque e che scrivo anche sulle note del mio i-phone. Poi è importante il lavoro sul testo perché, se l’invenzione di una storia può essere semplice, il suo racconto è sempre più complesso, rispetto al quale io mi sento sempre come Penelope con la tessitura del suo tappeto. Bisogna fare e disfare fino a che Ulisse ritorni. Per me Ulisse è il ritmo. Un altro consiglio è
quello di non scoraggiarsi mai. Per esempio, per me che pubblicare vuol dire anche liberarmi di un peso, ho aspettato vent’anni per vedermi pubblicare un romanzo. Ci è voluto un po’ di tempo, ma alla fine qualcuno lo ha scoperto.
l’indirizzo mail di Carmine Sorrentino: Carsorrentino@gmail.com