Trent’anni dalla notte mundial di Madrid. I sentimenti sono contrastanti: da una parte il ricordo, probabilmente incancellabile per una generazione, del miracolo azzurro che portò in Italia per la terza volta la coppa del mondo di calcio dopo i titoli del ’34 e del ’38 (praticamente la preistoria); dall’altra una vaga nausea, complice l’abbuffata dell’ultimo Europeo (sfumato proprio quando la meta era già vicina), ma soprattutto originata dalle molteplici inchieste sul Calcioscommesse che gettano un’ombra che sarà difficile allontanare.
Ecco dunque aprirsi davanti svariati spunti di lettura.
Per gli inguaribili romantici sarà inevitabile sfogliare “1982, il mio mitico mondiale”, ovvero il racconto delle notti spagnole dalla viva voce del protagonista principale, Paolo Rossi (editore Kowalski).
Per chi invece non ci crede proprio più (oppure non ci ha mai creduto) meglio qualcosa che faccia dimenticare. In circolazione ci sono almeno due titoli: “Lo zingaro e lo scarafaggio” (Mondadori), un viaggio tra le macerie del calcio italiano dei giornalisti di Repubblica Giuliano Foschini e Marco Mensurati, ricostruisce i fatti attraverso le testimonianze dirette, tra cui quella del superlatitante Hristiyan Ilievski, detto lo zingaro, e fa luce su criminali feroci, calciatori corrotti, magazzinieri ricattatori, tabaccai, ristoratori, imprenditori pronti a tutto per una giocata vincente, per una storia che riesce a mantenere il ritmo di un romanzo. C’è poi “Calcio criminale” (Rubettino) di Pierpaolo Romani, ricercatore e giornalista, coordinatore nazionale dell’associazione Avviso pubblico, con un’impietosa denuncia di tutto il marcio che avvelena lo sport più amato dagli italiani”.
E se c’è ancora qualcuno che crede che il calcio sia lo spunto ideale per l’epica moderna forse conviene fare un salto nel tempo e piombare in un’altra epoca. Per i tipi di Urbone Pubishing il valido Alberto Facchinetti rispolvera “La battaglia di Santiago”. Anno 1962: cinquant’anni sono passati dal match mondiale Italia-Cile in cui probabilmente per la prima volta il calcio italiano perse la sua innocenza. Basti ricordare cosa disse David Coleman ai microfoni della Bbc: “Buonasera. La partita che state per vedere è la più stupida raccapricciante, nauseante e vergognosa esibizione calcistica, probabilmente dell’intera storia del calcio”.
Buona lettura e buon anniversario agli azzurri!