David Grossman, foto Yaffa Philips
David Grossman, foto Yaffa Philips
In un interessante colloquio con Susanna Nirenstein l’autore israeliano David Grossman si confessa: «Ho sposato mia moglie grazie a un racconto». Grossman, atteso in Italia per una serie di conferenze, parla della sua infanzia, della letteratura e del mestiere di scrivere su Repubblica in edicola oggi.
In particolare, sulle tecniche di scrittura, Grossman puntualizza di cambiare continuamente ogni sua opera “finché non va in stampa. Un libro si rifiuta di essere congelato. Se la storia, i personaggi, sono autentici, vogliono svilupparsi, rivelare altro e io amo rispondere alla loro vitalità. Con Che tu sia per me il coltello, a pochi giorni dall’uscita, una notte saltai giù dal letto: … decisi in un batter d’occhio di buttare via tutte le lettere della donna, 200 pagine vive, amate e sentii che il romanzo volava”.


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